Biografia

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Come il governo di madre Daghero, anche quello di madre Linda fu attraversato da una guerra mondiale che mise a dura prova la coesione dell'Istituto e la sua capacità di aprirsi all'opera di lenta ricostruzione.
Ermelinda Lucotti, conosciuta poi semplicemente come Madre Linda, nacque a Mede Lomellina il 30 ottobre 1879, da Roberto Lucotti e Giuseppina Bellola.
Il papà faceva il panettiere e, quando Linda aveva circa 5 anni, si trasferì da Mede a Ottobiano, sempre in Lomellina. Nascono intanto due fratelli alla piccola Linda, Angelo ed Ercole.
A 15 anni perde il padre e diviene il braccio destro della mamma nel mandare avanti la panetteria e l'angelo custode dei suoi due fratelli. Catechista in parrocchia su invito del parroco. Chiamata alla vita religiosa e non sentendosi attratta dalle Canossiane che aveva conosciuto a Pavia, maturò la sua vocazione salesiana in un corso di esercizi spirituali a Nizza Monferrato. L'anno dopo, il 7-8-1902, chiedeva di entrare nell'Istituto FMA dove farà professione religiosa il 25-4-1905. Dopo aver ottenuto a Nizza il diploma di maestra, fu orientata allo studio universitario che frequentò a Roma per quattro anni, laureandosi in lettere e pedagogia.
Restò per tre anni a Roma (Via Marghera) come insegnante, assistente, vicaria e poi direttrice. Nel 1915 è chiamata in Sicilia ad insegnare e poi a dirigere la grande scuola normale di Alì Marina. Dal 1922 al 1928 fu ispettrice delle case della Sicilia e, alla morte di madre Marina Coppa fu chiamata a sostituirla in qualità di Consigliera generale per gli studi.
Nel 1938 la Santa Sede le affidò - accanto a madre Vaschetti ormai cieca - il governo effettivo dell'Istituto, in qualità di Vicaria generale con tutti i poteri inerenti al ruolo della superiora generale. Furono anni difficili, segnati dalla drammaticità della guerra che impediva le comunicazioni, da morti e distruzione di case e dal cambiamento di opere. Madre Linda, benché di temperamento schivo, diede prova di avere doti di governo non comuni. Fu eletta Madre generale nel 1947 e rieletta a pieni voti nel 1953. Visse in atteggiamento di servizio e di instancabile dono di sé anche negli ultimi mesi di vita, quando fu colpita da un'anemia che si manifestò subito irreversibile.
Riusciva a comunicare in modo semplice e profondo con le persone e a rassodare l'unità dell'Istituto con la sua ricchezza umana e spirituale.

Linee di governo

La sua linea di animazione e di governo fu quella dell'incontro personale con le suore, del rendersi conto direttamente del funzionamento delle case, delle scuole, delle opere assistenziali. Era suo programma visitare le case che da più anni non avevano visto il passaggio di una superiora. Per questo percorse quasi tutta l'Italia, l'Europa e l'America, sfidando ogni genere di difficoltà.
Sotto il suo governo si registrano nell'Istituto importanti iniziative dal punto di vista educativo e formativo: la rivista Primavera (1949-50), il periodico Da mihi animas (1952), il processo informativo per la causa di Laura Vicuna. Nel campo della formazione realizzò l'opera di cui don Ricaldone aveva concepito l'idea: la fondazione dell'Istituto internazionale Sacro Cuore per la qualificazione pedagogico-catechistica e sociale delle insegnanti.
Muore a Torino il 27 novembre 1957 aveva 78 anni.